La storia del panificio Fellini inizia nel 1948, quando Giorgio Fellini e il fratello maggiore Alberto lasciano la natia Cesena per trasferirsi a Rimini, dove Alberto avvia un proprio panificio. Sono gli anni appena successivi alla fine della seconda guerra mondiale e la gente, dopo tutti i patimenti subiti per via della guerra , ha una grande voglia di ricostruire e di intraprendere nuove attivita’ per garantirsi un futuro.
A quel tempo Giorgio ha solo 19 anni e, sotto la guida gia’ esperta del fratello, inizia a conoscere il mestiere del fornaio e ad impratichirsi dei segreti della panificazione con l’intimo desiderio di avere un giorno una azienda propria. In quegli anni il pane viene venduto quasi allo stesso prezzo della farina e il guadagno per il fornaio viene dalla sola “resa” della farina, vale a dire quel margine in piu’ di peso in pane cotto che un certo quantitativo di farina poteva garantire e che nel migliore dei casi non superava il 10-12 %.
Un anno dopo, alla vigilia di Natale 1949, fra le donne che si recano in panificio per fare la “ciambella”, Giorgio conosce Marisa, una giovane riminese ed inizia a frequentarla. Dopo pochi mesi sono gia’ fidanzati e appena due anni dopo la sposa. Insieme avviano anche una loro azienda affittando un piccolo panificio a Igea Marina, situato fra le poche pensioni che si trovano fra il mare e la campagna in quegli anni in cui Rimini non conosce ancora il fulgore degli anni d’oro del turismo. Dopo appena un anno si trasferiscono in un panificio in via Vittorio Veneto a marina centro e qui passano i primi anni del loro matrimonio, lavorando con tanto sacrificio e voglia di “arrivare”.
Negli anni ’50, Rimini si avvia a diventare la capitale europea del turismo e getta le basi della sua fortuna economica. Anche per il piccolo panificio di Giorgio e Marisa,dopo le iniziali difficolta’, iniziano ad arrivare momenti migliori e l’azienda cresce e si consolida.
Nel frattempo cresce anche la famiglia con l’arrivo di Fabio (1953) e del secondo figlio Massimo (1955).
La parentesi di Via Vittorio Veneto dura fino al 1960, quando a Giorgio si prospetta la possibilita’ di acquistare, dal proprietario Migani, proprio il panifico di C.so d’Augusto nel palazzo dei Tre Re, in cui aveva imparato il mestiere sotto la guida del fratello Alberto. Per farlo è costretto ad indebitarsi con le banche, ma oltre all’ambizione non gli manca il coraggio e così il 18 ottobre 1960 si trasferisce in quello che sara’ da quel momento in poi il “suo” panificio e che diventera’ la sede storica del Panificio Fellini.
Appena gli è possibile, Giorgio sostituisce il vecchio forno in muratura con un forno piu’ moderno e versatile; in questo modo riesce ad ampliare la superfice utile per la produzione che si arricchisce di nuovi prodotti sia della panificazione che della pasticceria. Il passo successivo è l’ammodernamento del negozio di vendita al pubblico che viene “rifatto” nel 1973.
Il primogenito Fabio entra in azienda nel 1974 e inizia ad fare esperienza con la produzione del pane, mentre nel contempo studia la tecnologia della panificazione ed entra in contatto con alcuni dei migliori panificatori italiani, con i quali ha l'opportunita' di collaborare in occasione di fiere, convegni e dimostrazioni.
Nel 1975 Giorgio viene eletto presidente dei panificatori riminesi e, circa 10 anni dopo, assume la carica di presidente nazionale dei panificatori aderenti alla Confartigianato. Nel 1983 viene nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
L’azienda continua a crescere nelle dimensioni e nell’organizzazione. Nel 1985 vengono acquisiti nuovi locali prospicienti la sede storica e vengono avviati i lavori per il nuovo laboratorio dedicato solo alla panificazione nella vicina Piazzetta Zavagli in un antico edificio acquistato dalla famiglia dei Conti Zavagli.
Spostando la produzione del pane in locali staccati, Giorgio e i figli possono ampliare la gamma della loro produzione e così viene avviata la produzione sia della Pasta Fresca che della Gastronomia, settori ai quali si dedica con entusiasmo il secondo figlio Massimo, che nel frattempo ha fatto il suo ingresso in azienda.
Nel 1997 Giorgio si ammala e dopo una vita dedicata al lavoro, alla famiglia e alla sua amata azienda, muore all'inizio del 1998. Insieme ai figli, Marisa prosegue nel suo lavoro dirigendo il punto vendita e dispensando la sua preziosa esperienza.